di Giovanni Lattanzi
ANTIQUA-Speciale Archeologia Subacquea
1993
Da alcuni anni Archeoclub d'Italia ha aperto ad Odessa, una delle maggiori città dell`Ucraina, una propria sede. Tra i suoi soci, per i piu ingegneri e ricercatori del Politecnico e dell`Università, vi sono i provetti subacquei del NAVAREX Diving Club di Odessa. Essi, con il supporto tecnico e logistico del Servizio Subacqueo d'Archeoclub e del gruppo sub nazionale «A.Novi», hanno organizzato numerose campagne di prospezione e di ricerca subacquea nelle acque del Mar Nero.
Oltre alle tre operazioni congiunte italo-ucraine, quella del '91 a bordo di una nave da ricerca e le due missioni sulle rovine di Olvija, i soci di Odessa hanno portato a termine alcune campagne di ricerca subacquea autonoma, tra l`altro con notevoli successi scientifici e risultati complessivi piu che lusinghieri.
Nel 92 il gruppo ucraino ha, infatti, organizzato, per la prima volta in piena autonomia operativa, una missione esplorativa nelle acque del Mar Nero. Obiettivo l`isola di Zmeinyj, detta anche isola dei Serpenti, poco piu di 0.2 chilometri quadrati di roccia brulla, sito militare della massima importanza. Si trova dinnanzi alle coste della Crimea ed è sede di una base militare per la sorveglianza radar di un ampio specchio di mare.
Una simile importanza strategica ha fatto sì che l'isola fosse dichiarata off limits a chiunque per molti decenni. Questa situazione d'inviolabilità ha consentito ai suoi fondali di restare totalmente inesplorati. Dopo che i mutamenti politici degli anni scorsi hanno mutato la situazione, numerosi vincoli sono caduti ed e stato cosi che i responsabili della sezione Archeoclub di Odessa hanno potuto iniziare un'esplorazione sistematica delle acque dell'isola.
Nell'antichità essa era sede di un importante luogo di culto dedicato all'eroe della guerra contro Troia, Achille, e numerose devono esser state le navi che nel corso dei secoli hanno frequentato le sue coste, cercando un approdo sicuro tra le sue pareti rocciose che si gettano in mare a precipizio.
Due le campagne di ricerca, una nel '92 l'altra lo scorso anno; in entrambi i casi i lavori si sono protratti per circa venti giorni ed hanno permesso ai subacquei di esaminare a palmo a palmo una vasta fascia di fondale intorno a Zmeinyj, rilevando gran parte delle presenze archeologiche esistenti.
In totale sono stati trovati e recuperati ben 50 ceppi d'ancora di piombo di varie dimensioni e tipologia, ed alcuni esemplari in pietra. Tra quelli recuperati vi sono numerosi ceppi a scatola, con e senza perno centrale, alcuni di essi recano, in rilievo, marchi di fabbricazione e simboli di vario tipo; su alcuni esemplari sono evidenti difetti di fusione e fratture di varie dimensioni. I reperti sono in ottimo stato di conservazione e si trovano presso il museo archeologico di Odessa, nell'attesa della musealizzazione. Difficile la loro datazione, anche se si ritiene che si tratti per il piu delle ancore romane e greche.
I risultati conseguiti dai subacquei della sezione Archeoclub di Odessa sono ancora piu sorprendenti se si considerano le loro condizioni di lavoro; le attrezzature tecniche reperibili sul posto sono a dir poco antiquate, eccezion fatta quelle fornite loro da Archeoclub. A titolo di esempio, tutte le attrezzature specialistiche come gli illuminatori subacquei e le scafandrature per le macchine fotografiche devono essere necessariamente autocostruite, tra l'altro con grande ingegno e maestria, non esistendo alcune di simile in territorio ucraino.
ANTIQUA-Speciale Archeologia Subacquea
1993
Da alcuni anni Archeoclub d'Italia ha aperto ad Odessa, una delle maggiori città dell`Ucraina, una propria sede. Tra i suoi soci, per i piu ingegneri e ricercatori del Politecnico e dell`Università, vi sono i provetti subacquei del NAVAREX Diving Club di Odessa. Essi, con il supporto tecnico e logistico del Servizio Subacqueo d'Archeoclub e del gruppo sub nazionale «A.Novi», hanno organizzato numerose campagne di prospezione e di ricerca subacquea nelle acque del Mar Nero.
Oltre alle tre operazioni congiunte italo-ucraine, quella del '91 a bordo di una nave da ricerca e le due missioni sulle rovine di Olvija, i soci di Odessa hanno portato a termine alcune campagne di ricerca subacquea autonoma, tra l`altro con notevoli successi scientifici e risultati complessivi piu che lusinghieri.
Nel 92 il gruppo ucraino ha, infatti, organizzato, per la prima volta in piena autonomia operativa, una missione esplorativa nelle acque del Mar Nero. Obiettivo l`isola di Zmeinyj, detta anche isola dei Serpenti, poco piu di 0.2 chilometri quadrati di roccia brulla, sito militare della massima importanza. Si trova dinnanzi alle coste della Crimea ed è sede di una base militare per la sorveglianza radar di un ampio specchio di mare.
Una simile importanza strategica ha fatto sì che l'isola fosse dichiarata off limits a chiunque per molti decenni. Questa situazione d'inviolabilità ha consentito ai suoi fondali di restare totalmente inesplorati. Dopo che i mutamenti politici degli anni scorsi hanno mutato la situazione, numerosi vincoli sono caduti ed e stato cosi che i responsabili della sezione Archeoclub di Odessa hanno potuto iniziare un'esplorazione sistematica delle acque dell'isola.
Nell'antichità essa era sede di un importante luogo di culto dedicato all'eroe della guerra contro Troia, Achille, e numerose devono esser state le navi che nel corso dei secoli hanno frequentato le sue coste, cercando un approdo sicuro tra le sue pareti rocciose che si gettano in mare a precipizio.
Due le campagne di ricerca, una nel '92 l'altra lo scorso anno; in entrambi i casi i lavori si sono protratti per circa venti giorni ed hanno permesso ai subacquei di esaminare a palmo a palmo una vasta fascia di fondale intorno a Zmeinyj, rilevando gran parte delle presenze archeologiche esistenti.
In totale sono stati trovati e recuperati ben 50 ceppi d'ancora di piombo di varie dimensioni e tipologia, ed alcuni esemplari in pietra. Tra quelli recuperati vi sono numerosi ceppi a scatola, con e senza perno centrale, alcuni di essi recano, in rilievo, marchi di fabbricazione e simboli di vario tipo; su alcuni esemplari sono evidenti difetti di fusione e fratture di varie dimensioni. I reperti sono in ottimo stato di conservazione e si trovano presso il museo archeologico di Odessa, nell'attesa della musealizzazione. Difficile la loro datazione, anche se si ritiene che si tratti per il piu delle ancore romane e greche.
I risultati conseguiti dai subacquei della sezione Archeoclub di Odessa sono ancora piu sorprendenti se si considerano le loro condizioni di lavoro; le attrezzature tecniche reperibili sul posto sono a dir poco antiquate, eccezion fatta quelle fornite loro da Archeoclub. A titolo di esempio, tutte le attrezzature specialistiche come gli illuminatori subacquei e le scafandrature per le macchine fotografiche devono essere necessariamente autocostruite, tra l'altro con grande ingegno e maestria, non esistendo alcune di simile in territorio ucraino.
Read more...